Molte aziende implementano un configuratore di prodotto al fine di ottimizzare il processo di vendita e gestire le complessità e le personalizzazioni dei beni venduti. Tuttavia, oltre ad essere un grande aiuto per il reparto sales, i configuratori di prodotto possono avere un ruolo centrale anche in un altro processo aziendale: la lead generation.
Riportando la definizione Wikipedia:
Un configuratore di prodotto è un particolare software, appartenente alla famiglia degli strumenti di supporto alla gestione delle varietà (di prodotto), che permette, secondo dati criteri, di definire un prodotto che soddisfi una determinata combinazione di componenti, caratteristiche e funzioni.
Fonte Wikipedia
Di fatto, quindi, si tratta di un applicativo che consente alle aziende di strutturare il prodotto migliore per le esigenze specifiche del cliente, scegliendo combinazioni e personalizzazioni all’interno di cataloghi complessi e variabili.
Molte aziende hanno compreso che, incorporando un sistema di questo tipo all’interno del proprio sito Web, è possibile catturare l’interesse dei propri potenziali clienti migliorando la propria strategia di lead generation.
I configuratori di prodotto sono degli applicativi appositamente studiati per far sì che parte del processo di vendita venga completamente automatizzato. Questo porta sicuramente a due vantaggi fondamentali dal lato azienda:
Ma… Come in tutte le cose c’è un ma.
Un normale configuratore di prodotto si struttura, generalmente, con un Web form statico che l’utente deve compilare rilasciando le proprie informazioni personali e tutti i dati necessari alla configurazione del prodotto o servizio, che può essere un viaggio, un’automobile o altro, scegliendo le diverse variabili che possono contribuire alla creazione del preventivo personalizzato.
Oggi però viviamo in un mondo che spesso va più veloce di noi. I Web form statici non funzionano più come una volta, soprattutto perché, come oramai accade nella maggior parte dei casi, i potenziali clienti ricercano informazioni su prodotti e / o servizi da smartphone e la compilazione di un modulo troppo lungo può diventare macchinosa, oltre che noiosa, da dispositivi mobili.
Quindi, come fare?
La soluzione per eradicare i Web form al fine di creare un configuratore di prodotto che tenga conto della User Experience, ovvero dell’esperienza utente sulla pagina Web di riferimento, è quella di utilizzare lo stesso linguaggio dei propri prospect. Questo risultato lo si può ottenere solo con un approccio conversazionale.

Come già spiegato, l’utente medio (senza alcuna accezione negativa del termine) si trova spiazzato quando deve compilare un modulo statico in cui indicare una grande quantità di informazioni, seppur funzionali al suo obiettivo di ricevere un preventivo su misura. Diverso è se un chatbot, o applicativo conversazionale, si occupasse di fare delle domande specifiche al potenziale cliente dandogli la possibilità di impostare variabili e personalizzazioni offrendo un’esperienza interattiva.
Un chatbot preventivatore porta due principali vantaggi, lato azienda e lato utente:
Tale economizzazione del tempo permette alle imprese di impiegare le risorse della forza vendita, sottratte a mansioni svolte egregiamente dal BOT, in attività decisamente più remunerative: quelle di vendita, di post-vendita e customer care.

Così è già accaduto a Regart, una PMI che ha già scelto la suite di prodotti Conversational Design al fine di automatizzare il processo di preventivazione e configurazione del prodotto, consentendo un aumento del fatturato del 256% in un anno, a fronte di una significativa diminuzione dei costi di acquisizione dei propri lead e clienti.
Scarica ora il caso studio Regart e scopri tutti i benefici dei configuratori di prodotto conversazionali.
Al di là dei vantaggi già menzionati, con un configuratore di prodotto online con approccio conversazionale hai la possibilità di coinvolgere i tuoi utenti, quindi creare engagement, in un modo del tutto nuovo.
Ipotizziamo uno scenario classico.
Un potenziale prospect arriva sul tuo sito Web. Si tratta dell’utente classico, che vuole fare un po’ di ricerche prima di stabilire un contatto vero e proprio. Con tutta probabilità, questo utente leggerà tutte le informazioni sul prodotto o servizio di suo interesse e prenderà nota prima di passare ad un fornitore successivo.
La tua azienda è stata scoperta, parte dei contenuti Web è stata letta e il visitatore è andato avanti senza concludere. Cosa importante, tutto questo è accaduto senza che nessuno se ne sia accorto.
Ora consideriamo uno scenario diverso.
Sul tuo sito Web hai installato un configuratore di prodotto con approccio conversazionale e interattivo. Incuriosito, l’utente inizierà a rispondere alle domande del chatbot scoprendo che può inserire e modificare gli input a suo piacimento in modo facile e intuitivo.
Quindi, mentre il prospect chiacchiera in modo informale con il BOT, fornendogli tutte le informazioni necessarie alla configurazione del prodotto o del servizio di interesse, sta cominciando a memorizzare quella che è l’offerta e l’azienda che la propone. In questo modo il tuo brand è entrato nel suo radar e, soprattutto, lo sta facendo fornendo un’esperienza memorabile dal lato utente.
In questo modo il potenziale cliente diventa per la tua azienda un lead a tutti gli effetti e, collegando l’applicativo conversazionale al tuo CRM, il tuo team sales può identificare e segmentare i contatti in base alle informazioni inserite all’interno del chatbot preventivatore.
Facciamo un esempio pratico e ipotizziamo che la tua azienda sia un concessionario di auto. Qui ci sono molte variabili da considerare in fase di preventivo: tra cui modello della macchina, colori, optional e, soprattutto, se il potenziale cliente è un privato o un’azienda.
Il chatbot preventivatore verrà configurato per fare domande specifiche, dando così un quadro completo al team sales sul profilo del potenziale acquirente.
Effettuando il collegamento con il CRM aziendale, il reparto vendite potrà comprendere quali potenziali clienti contattare prima per chiudere la trattativa e quali possono attendere qualche ora.
Avendo il quadro completo della situazione, chi contatteresti subito?
Un’impresa che vorrebbe aggiungere 10 auto di standard medio-alto al suo parco macchine aziendale, oppure un privato che desidera acquistare una Panda?
Ecco, questo è il risultato a cui potresti arrivare anche tu, qualunque sia il settore di appartenenza della tua azienda e sia che tu venda prodotti o servizi.
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