Messaggistica: i trend di marketing della prossima decade che l’imprenditore non può ignorare

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Questo articolo parla della correlazione che esiste (ed esisterà sempre di più) fra marketing ed applicazioni di messaggistica istantanea. Prima di addentrarci in questo argomento però è necessario osservare un quadro un po’ più ampio.

L’Evoluzione è sempre più veloce

L’evoluzione è probabilmente una delle forze più potenti attive sul nostro pianeta. È il motore stesso della Natura, la spinta costante verso il futuro ed il combustibile bruciato in ogni singolo cambiamento.

Possiamo definire l’evoluzione come quel processo incessante, basato su fattori diversi, che consiste nel passaggio da forme inferiori e rudimentali a forme sempre più complesse e sofisticate.

Tutta l’attività umana è costantemente permeata non solo dal concetto di evoluzione, ma anche dalla stessa attività evolutiva. La prima fotografia della storia, ad esempio, venne scattata nel 1816. Ci vollero più di cento anni prima che la fotografia diventasse un fenomeno tecnologico diffuso e ce ne sono voluti altri cento prima che ogni essere umano fosse in grado di ottenere ed immagazzinare fotografie con il proprio telefono cellulare.

Facciamo un altro esempio: i trasporti. L’invenzione della ruota è collocata dagli storici intorno al 3500 prima di Cristo, ma bisogna arrivare almeno fino al 2000 a.C. per iniziare a vedere la ruota come comunemente diffusa. Serviranno quasi altri 4000 anni prima di fare l’ennesimo salto evolutivo, ovvero il primo motore a vapore del 1780. Da lì, la curva dell’innovazione s’impenna, ed è un continuo susseguirsi di evoluzioni: il motore a scoppio, l’aeroplano, i sommergibili, i veicoli spaziali.

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Potremmo andare avanti con una lista infinita di esempi ma è evidente come QUALSIASI TIPO DI ATTIVITÀ UMANA SIA SOGGETTA ALL’EVOLUZIONE.

Lo stesso vale anche l’imprenditoria.

L’evoluzione dell’imprenditore

Nel Medioevo l’imprenditore era prevalentemente un commerciante, e così è stato fino alla scoperta delle Americhe. Dal XVII secolo in poi, l’imprenditore-commerciante ha lasciato via via sempre più spazio all’imprenditore in grado di assumersi dei rischi (d’impresa) per ottenere un profitto. Un esempio di questa nuova categoria di imprenditori è rappresentato da tutti quei commercianti ed impresari che operavano nei trasporti tra il vecchio ed il nuovo mondo. Passano altri due secoli ed il principale asset imprenditoriale diventa la fabbrica e la figura dell’imprenditore fa un altro salto evolutivo, che gli permetterà, adattandosi, di resistere un altro secolo e mezzo.

Dagli anni 80 ad oggi, complice la globalizzazione prima e l’esplosione di internet poi, la specie dell’imprenditore si trova, costretta dai tempi, a fare un ulteriore salto evolutivo: comprendere e dominare l’economia digitale.

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Ma cosa c’entra tutto questo con il blog di Conversational Design?

È subito spiegato: capire i macro-trend economici e i macro-trend tecnologici è di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’imprenditore moderno, perché la curva dell’innovazione ha subito una impennata drastica, le nuove tecnologie fioriscono ad un ritmo mai visto prima e le aziende che non riescono a stare al ritmo dei nostri tempi… chiudono.

È proprio per questo motivo che un buon imprenditore non può ignorare uno dei più importanti macro-trend di questi anni. Ma prima di arrivarci, è bene mettere l’accento sulla velocità che ormai è stata raggiunta dall’evoluzione nel mondo di oggi.

2015-2020: il mondo è già cambiato, niente è più come prima

Il Pianeta Terra del 2015 era un posto molto diverso rispetto a quello che è adesso. Pensa solo che nel 2015:

  • Il presidente degli Stati Uniti era Obama (Trump è in carica da soli 3 anni)
  • Netflix non era ancora il leader del settore on-demand
  • Il telefono più diffuso al mondo era l’iPhone 6 (nel frattempo, Apple ha già rilasciato altri 12 modelli di iPhone)
  • Le stories di Instagram non erano ancora state lanciate ed il Business Manager di Facebook aveva solo 6 mesi di vita
  • Alexa, il servizio di Amazon, aveva solo 2 mesi di vita ed era disponibile solo per gli utenti Prime.

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Quanto è cambiato il mondo in soli 5 anni, vero?

Già, fa un certo effetto.

Una delle domande che le persone si pongono subito dopo aver letto questi dati è la seguente:

e fra cinque anni?

Chissà come sarà il mondo nel 2025!

Questa non è certo una domanda destinata a rimanere senza risposta, anzi! Ci sono fior fiori di sociologi, analisti statistici ed economisti che ogni anno dibattono su questo tipo di domanda, perché capire che piega prenderà il futuro aiuta le aziende, le società ed i governi a prendere decisioni più oculate. Ogni grande multinazionale ad esempio sa bene quanto sia importante focalizzare la propria attenzione (ed i propri investimenti!) in una direzione che ha un’alta probabilità di rivelarsi corretta, così come ogni grande organizzazione sa che i piani al lungo termine devono prevedere scenari futuri che hanno alte probabilità di realizzarsi. 

Proprio per questo sociologi, analisti statistici ed economisti studiano e delineano costantemente quelli che vengono definiti come macro-trend.

Cavalcare l’evoluzione: capire i macro-trend

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Un macro-trend è uno spostamento diffuso e persistente nella direzione di alcuni fenomeni a livello globale. Possiamo definire esempi di macro-trend attuali l’urbanizzazione, la digitalizzazione e l’automazione.

Per quanto riguarda il settore IT (tecnologia dell’informazione) invece possono essere considerati macro-trend il cloud computing, i social media e l’Internet of Things (IoT, o Internet delle Cose). Nessuno dei tre scomparirà nel breve periodo, sebbene possano raggiungere tutti un punto in cui sono pienamente realizzati e non sono più considerati tendenze ma solo caratteristiche dell’ambiente tecnologico.

I macro-trend hanno la peculiare caratteristica di guardare al futuro sul medio-lungo periodo e di essere fenomeni caratterizzati da una certa longevità. Il Copenhagen Institute for Future Studies definisce i macro-trend come tendenze in via di sviluppo che predicono “il futuro probabile, o esprimono le verità più certe che abbiamo sul futuro”. I megatrend, sempre secondo il Copenhagen Institute for Future Studies, sono certezze. La digitalizzazione e l’automazione del lavoro, ad esempio, sono due mega-trend: sono qualcosa che è in corso e che quasi sicuramente continuerà a meno che alcuni eventi imprevisti ne invertano le tendenze.

Macro-trend e imprenditoria: un vantaggio “sleale”

Se sei un imprenditore, o ti occupi di innovazione all’interno della tua azienda, ti sarai già accorto di come i macro-trend non si limitano solo ad influenzare sulla tua strategia aziendale, ma spesso addirittura la definiscano. Non solo: alcuni dei migliori imprenditori e delle attività più di successo degli ultimi anni hanno ottenuto le vette dei propri settori proprio perché in grado di intuire il cambiamento, cavalcando e sfruttando così a proprio favore il macro-trend… prima ancora che la concorrenza capisse cosa stesse succedendo.

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È una questione di tempismo: se sei in grado di mettere un piede nel futuro prima che lo faccia la tua concorrenza, allora hai per le mani un vantaggio competitivo così potente da poter quasi essere definito “sleale”.

E non è una questione di marketing, è proprio un dato di fatto: investire in un cambiamento praticamente certo, prima ancora che la tua concorrenza veda effettivamente quel cambiamento arrivare, ti mette nelle condizioni di farti trovare più preparato rispetto a loro quando quel determinato cambiamento inizierà a rendere palesi i primi suoi effetti.

Fuga dalla passività: un macro-trend che non puoi permetterti di ignorare

L’esperienza dell’utente o del cliente è ormai diventata la parola d’ordine in diversi tipi di attività economiche differenti, ma per capire il potenziale di questo concetto, vale la pena di soffermarsi su un esempio concreto.

Il 20 maggio 1891 Thomas Edison proietta in pubblico quello che può essere considerato il primo film della storia, dando il via così ad una delle industrie più fiorenti di sempre: l’industria del cinema. Per più di un secolo le persone hanno speso soldi per andare al cinema e questo ha permesso ad Hollywood di prosperare grazie proprio al suo primato sull’esperienza che riusciva a dare alle persone: per circa 100 anni nulla è riuscito a dare così tante emozioni così forti quanto quelle che è riuscito a dare il grande schermo. Non a caso, i grandi attori sono tra le figure professionali più pagate al mondo. Insieme agli sportivi (i calciatori, giocatori NBA, NFL) ed alle star dello spettacolo. 

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Tuttavia, negli ultimi 15 anni, l’industria del cinema ha dovuto fare i conti con un mondo differente, un mondo in cui, proprio grazie alle innumerevoli innovazioni avvenute in campo tecnologico, le persone hanno perso la predisposizione a subire passivamente l’esperienza, proprio come succedeva al cinema.

Se fino a dieci, quindici anni fa alle persone, per sentirsi parte nella storia, bastava essere di fronte ad un grande schermo ed un volume più alto rispetto a quello che potevano avere a casa, oggi, milioni di giovani (e meno giovani) sanno che con una console ed un joystick in mano possono diventare essi stessi gli eroi della storia.

L’esperienza è centrale, il controllo è massimo: l’eroe che vedi nello schermo non è più un attore famoso che risponde al regista, ma una tua rappresentazione virtuale (spesso customizzabile al 100%, a tua immagine e somiglianza) che risponde ai tuoi comandi in tempo reale. Sei tu a decidere se l’eroe vive o muore e l’esperienza è passata da essere qualcosa che si subiva ad essere qualcosa che si controlla.

I numeri ed i dati economici vanno di conseguenza: dal 2012 l’indotto generato dall’industria del gaming vince su Hollywood.

Puoi sfruttare la lezione dell’industria dei videogame a tuo favore

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La lezione impartita dal superamento effettuato dall’industria dei videogame ai danni dell’industria del cinema in termini di fatturato è importante: quello che prima era trasmissione passiva di un messaggio poco diversificato (o personalizzata) ad una massa informe chiamata “pubblico”, oggi è diventata un dialogo attivo con un insieme potenzialmente infinito di veri e propri soggetti unici, con le proprie singole esigenze, diverse fra loro, e le proprie caratteristiche, anche queste differenti a seconda del caso. 

Va da sé che comunicare pensando la comunicazione come un qualcosa di percepito passivamente dal ricevente risulti oggi una tattica molto meno performante, soprattutto se confrontata con le possibilità, combinate, di iper-personalizzazione e di messaggistica istantanea presenti sul mercato oggi.

L’era in cui il pubblico consumava passivamente la comunicazione aziendale ha lasciato spazio all’era in cui il pubblico sa di poter essere un soggetto attivo nella comunicazione e lo pretende via via sempre di più.

Da imprenditore, non tenere conto di questo cambiamento di paradigma è semplicemente folle.

Messaggistica e conversazione costante: l’altro macro-trend che non si può ignorare

Tutto quello appena detto, diventa ancora più importante soprattutto se messo in relazione con un altro macro trend: quello della messaggistica istantanea.

L’Instant Messaging, o messaggistica istantanea, appunto, è uno dei principali macro trend che sta guidando l’evoluzione del settore digitale, soprattutto da quando le tecnologie mobile hanno preso il sopravvento. Per Instant Messaging intendiamo quella categoria di sistemi di comunicazione in tempo reale in rete, che permette ai suoi utilizzatori lo scambio di messaggi. Le differenze principali rispetto alla posta elettronica o altri tipi di chat non stanno solo nella velocità della loro consegna, ma anche nel fatto che lo scambio di messaggi avviene in modalità sincrona, ovvero contemporaneamente.

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Dalle prime chat del passato, i sistemi di messaggistica istantanei si sono evoluti molto, al punto che oggi possiamo utilizzare non solo dei testi nelle nostre comunicazioni, ma addirittura registrare file audio e video al momento e utilizzare così la nostra stessa voce ed il nostro stesso volto, in un flusso costante di comunicazione in tempo reale.

Dal punto di vista imprenditoriale, ignorare questo macro-trend è semplicemente folle. I numeri sono troppo evidenti, univoci e chiari: una giusta applicazione dell’Instant Messaging alla tua comunicazione attraverso un approccio conversazionale ha il potenziale per portare la comunicazione ed il marketing della tua azienda ad un loro nuovo step evolutivo, differenziandoti allo stesso tempo dai tuoi competitor nei fatti agli occhi del mercato e dei clienti.

I numeri parlano chiaro.

Proprio per questo abbiamo deciso di far parlare loro.

L’82% dei consumatori ha le notifiche attive sul proprio smartphone

(Twilio)

Non è un dettaglio: le persone vogliono essere informate di ciò che le interessa. In questo senso, le notifiche sul telefono sono un elemento fondamentale perché permette ai consumatori di sapere che c’è qualche novità, il più delle volte specifica per lui (un messaggio personale), che ancora non hanno visionato.

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Il motivo per cui, anche dopo un quarto di secolo di utilizzo di cellulari, l’82% dei consumatori continua a mantenere le notifiche attive è da ricercarsi in un dato molto semplice: l’essere umano è curioso per natura, specialmente in merito a tutto ciò che lo riguarda, come ad esempio un messaggio personale. Se più di 8 utenti di smartphone su 10 continuano a mantenere le notifiche attive è perché danno a queste notifiche un determinato valore, valore che da imprenditore o marketing manager va considerato e sfruttato.

Gli utenti smartphone hanno almeno 3 app di messaggistica istantanea nella home del proprio telefono

(Twilio)

Altro dato non ignorabile. Gli utenti posizionano nella schermata principale del proprio telefono le app che utilizzano di più e che ritengono più utili. Le app presenti in questa schermata sono anche quelle in cui investiamo più tempo.

Facciamo un piccolo esperimento? Prendi il tuo telefono, sbloccalo e fermati sulla schermata principale: quante app che consentono di messaggiare in maniera istantanea hai nella tua home?

41 milioni di messaggi vengono inviati ogni minuto

(Statista)

Viviamo nell’era dell’iper-comunicazione. Le statistiche delle app di messaggistica mobile di Statista del 2019 ci dicono che 41 milioni di messaggi vengono inviati ogni minuto. Sono più di 680 mila messaggi inviati ogni singolo secondo o, se preferisci, circa 2 miliardi e mezzo di messaggi ogni ora. 60 miliardi di messaggi ogni giorno, un numero così grande da essere praticamente inquantificabile per il cervello umano. Sei sicuro di non voler considerare una mole così imponente di comunicazioni all’interno della tua strategia aziendale?

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WhatsApp ha attualmente 1,6 miliardi di utenti, Messenger ha 1,3 miliardi e WeChat ha recentemente superato la soglia di 1 miliardo

(Statista) 

Le statistiche sulle app di messaggistica più diffuse mostrano che WhatsApp e Messenger, entrambe di proprietà di Facebook, sono le app di messaggistica più popolari al mondo. Secondo i dati di Statista del 2019, WhatsApp ha 1,6 miliardi di utenti, mentre Messenger ne ha 1.3. WeChat si aggiudica il terzo posto avendo da poco oltrepassato la soglia del miliardo di utenti con 1,12 miliardi di account.

Le app di messaggistica hanno il 20% in più di utenti mensili attivi rispetto ai social network

(Business Insider)

Le app di messaggistica hanno superato i social network in termini di popolarità e utilizzo. Le statistiche degli utenti delle app di messaggistica del rapporto di Business Insider indicano che queste app hanno ora il 20% in più di utenti mensili attivi rispetto ai social network. Se è molto comune la scelta di alcune persone persone di non avere una presenza sui social media, è molto più difficile (e fattualmente quasi impossibile) rinunciare alle app e alle piattaforme di comunicazione su cui fanno affidamento tutti coloro che ci circondano.

Per il 2023 sono stimati 8.9 miliardi di account di applicazioni di messaggistica istantanea

(Radicati Group Inc)

Nel 2019 gli account registrati su app di Instant Messaging sono stati più di 7 miliardi. Per il 2023 ce ne si aspetta 8.9 miliardi di account di applicazioni di messaggistica istantanea. Questo dato da un’ulteriore conferma del macro trend, confermando un quadro già molto chiaro: nel giro dei prossimi 3 anni il volume di account creati su app di Instant Messaging sarà lievitato di quasi il 30%, oltrepassando da un rapporto 1:1 tra account e popolazione terrestre.

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Conclusioni

L’imprenditoria sta affrontando un nuovo salto evolutivo che non coinvolge solo la digitalizzazione dei propri sistemi interni ed esterni e l’automazione dei propri processi produttivi, ma va ad abbracciare tutta l’attività di un’azienda a 360°.

In questo senso, un approccio conversazionale alla comunicazione ed al marketing permette di abbracciare contemporaneamente diversi macro trend, primo fra tutti quello che vede il pubblico come soggetto attivo del dialogo con l’azienda e, secondo, quello della messaggistica istantanea.

Così facendo l’imprenditore riuscirà a offrire servizi migliori, più moderni, più performanti e più differenzianti.

A supporto di quanto appena detto, i numeri non lasciano spazio ad alcun dubbio:

  • L’82% dei consumatori ha le notifiche attive sul proprio smartphone
  • Gli utenti smartphone hanno almeno 3 app di messaggistica istantanea nella home del proprio telefono
  • 41 milioni di messaggi vengono inviati ogni minuto
  • WhatsApp ha attualmente 1,6 miliardi di utenti, Messenger a 1,3 miliardi e WeChat ha recentemente superato la soglia di 1 miliardo. 
  • Le app di messaggistica hanno il 20% in più di utenti mensili attivi rispetto ai social network
  • Per il 2023 sono stimati 8.9 miliardi di account di applicazioni di messaggistica istantanea

Tuttavia, in Italia la maggior parte delle aziende sono in ritardo nel rispondere a questo macro-trend e non riescono a tradurre il concetto di marketing conversazionale nel loro mondo digitale. 

Per fortuna di quei piccoli e medi imprenditori e professionisti che hanno già interiorizzato la necessità di un cambiamento per innalzare il livello del proprio marketing online, l’innovazione non è esclusiva delle tecnologie innovative o di Multinazionali con budget stellari da investire.

In Conversational Design progettiamo sistemi di marketing intelligenti basati sulle più evolute tecnologie conversazionali per rendere il tuo marketing digitale capace di trattare ogni cliente come lo faresti tu di persona: in modo unico e personale, a seconda di chi hai davanti.

La nostra missione è potenziare il tuo marketing digitale per far crescere l’attività attraverso ciò che gli utenti amano di più ultimamente: messaggiare in tempo reale.

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